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Rocca Brivio deve rimanere di tutti noi

Chi vive a San Donato non può non conoscere Rocca Brivio. Basta prendere la via Emilia; poco prima di Melegnano si imbocca una piccola strada, dopo 400 metri si passa tra i resti di antichi opifici, mulini, cascine e poi ci si trova davanti qualcosa di emozionante: un imponente edificio del 1600, che sembra irreale a così poca distanza da San Giuliano e Melegnano. Entrando dal grande cancello di ferro battuto arabescato e attraversando l’alto porticato si entra in un ampio cortile; intorno, solo boschi e prati. Centri commerciali, città, fabbriche, tangenziale, tutto è così vicino ma non esiste più.



La costruzione della rocca risale al 1200. Viene utilizzata come difesa nelle guerre che all’epoca oppongono il Comune di Milano al Comune di Lodi. A metà del 1200 vi si insedia Guglielmo, nobile di origine germanica che darà origine alla stirpe che dalla rocca prese il cognome.

Nei terreni dei Brivio si svolge nel 1515 la battaglia di Marignano, detta anche battaglia dei giganti.

Nel 1600 la famiglia Brivio, sull’antica rocca, costruisce l’attuale palazzo barocco. Sempre nel suo territorio, nel 1859 Vittorio Emanuele II e Napoleone III sconfiggono gli austriaci, conquistando Milano.

Nel 1964 la marchesa Concetta Brivio dona la rocca all’ordine dei Servi di Maria; dal 1968 la rocca viene gestita dall’associazione Rocca Brivio, laica, culturale e senza fini di lucro.

Una svolta importante nel 1997: la Rocca diventa un bene pubblico, soprattutto per iniziativa del Comune di San Donato, perché viene acquisita dai Comuni di San Donato, San Giuliano, Melegnano , dal Consorzio Acque Potabili della città metropolitana di Milano e dall’associazione.


Negli anni successivi vengono fatti importanti lavori di manutenzione e nella Rocca si svolge una grande serie di attività molto varie: convegni, mostre, concerti, eventi sociali, sportivi e commerciali.


Purtroppo però, come sappiamo tutti, le difficoltà di bilancio dei comuni diventano sempre più gravi: nel 2015 i soci hanno dovuto mettere in liquidazione la Rocca. Si è scelto di non vendere al miglior offerente, ma di cercare partner privati con i quali costituire una fondazione: in questo modo il bene sarebbe gestito dai privati ma resterebbe di proprietà pubblica. L’obiettivo è quello di valorizzare l’intero complesso , svolgendo al suo interno attività profit (ricettive, turistiche, di ristorazione…) e non profit (didattiche, socioassistenziali, culturali, ricreative…).

Se non fosse possibile creare la fondazione, il bene sarebbe messo all’asta, e non sarebbe più nostro. Cosa possiamo fare? L’Associazione Roccabrivio è molto attiva e combattiva, e sta prendendo contatti a tutto campo. Inoltre a maggio è nato il Comitato Salviamo Rocca Brivio, cui associazioni e cittadini possono aderire scrivendo a comitato.roccabrivio@gmail.com


Molto importante è votare Rocca Brivio come luogo del cuore del FAI, entro il 15 dicembre, per accrescerne la visibilità e per accedere a finanziamenti.

Questo è il link (che vi invitiamo a condividere sui social):


Votare per Rocca Brivio non esclude la possibilità di votare altri luoghi; basta che per ciascuno si esprima un solo voto.



Il 17 e 18 ottobre Rocca Brivio sarà aperta per visite guidate dal FAI: ricordate di prenotarvi qui:


Può sembrare che in questo periodo così complesso per i problemi economici, sanitari e sociali, sia un lusso occuparsi di arte e di cultura. Ma il patrimonio storico-artistico è una ricchezza di cui non possiamo privarci: occuparsene e valorizzarlo è senz’altro d’aiuto anche e proprio in un momento di difficoltà.


Noi ringraziamo per la sua disponibilità e per il suo lavoro Luigi Ventura, presidente dell’associazione, e ci impegniamo a stare vicini a Rocca Brivio e a tenervi informati.

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