Lombardia zona rossa
Cara Democratica, caro Democratico,
questa mattina il risveglio di tutti noi è stato all’insegna di nuove limitazioni, di preoccupazioni per tanti e di speranza che questo nuovo “lockdown light” possa migliorare la situazione, che ora nella nostra città metropolitana ci consegna dei numeri drammatici dal punto di vista dei contagi.
Il nostro Paese è stato diviso in tre fasce a seconda della gravità della situazione epidemiologica locale: una rossa, una arancione e una gialla, dalla più grave alla meno grave.
La Lombardia, come era purtroppo prevedibile, è stata catalogata come zona rossa, insieme a Calabria, Piemonte e Valle d'Aosta.
Ci aspettano due settimane di quello che è stato definito come una sorta di lockdown leggero, con misure però molto drastiche, che comportano grossi sacrifici e difficoltà per lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti che dovranno tornare alla sola didattica a distanza e persone sole che rischiano di pagare un prezzo molto alto. Il Governo ha dovuto assumere decisioni difficili e dure per tutelare la salute dei cittadini ma ha anche annunciato ristori più consistenti rispetto a marzo. Ristori che, lo ripetiamo ancora una volta, adesso è necessario arrivino presto per non lasciare nessuno solo nell’affrontare la situazione economica causata dalle chiusure. Non vogliamo che nessuno si senta inascoltato e per questo vigileremo e, se necessario, raccoglieremo voci di protesta affinché arrivino a chi può dare risposte.
In un momento così delicato e non facile per il nostro Paese, e non solo, crediamo che da parte di tutti sia necessario agire con grande responsabilità, all'insegna della collaborazione e nell'interesse unico delle persone. Purtroppo lo spettacolo indegno a cui stiamo assistendo a livello lombardo ci racconta invece di una Lega che non si smentisce mai. Ieri, all'indomani dell'annuncio del Governo sulla collocazione della nostra regione nella cosiddetta area rossa, il Presidente Fontana ha usato parole gravissime e ha parlato di “schiaffo ai lombardi”.
Ancora una volta, quindi, Fontana e Gallera anziché lavorare per far uscire la nostra regione dalla situazione in cui si trova, usano il dramma della Lombardia come arma di propaganda politica, per attaccare il governo. Perché, piuttosto che tentare speculazioni, il governatore della regione che conta un quarto dei contagi e quasi un terzo dei morti nazionali non si rimbocca le maniche per farci uscire dalla zona rossa? La Lega non fa che reclamare l'autonomia, ma poi quando dovrebbe applicarla si tira indietro. Lo abbiamo visto nella drammatica gestione della sanità territoriale, sacrificata negli anni, nei vaccini antinfluenzali che mancano, nelle scelte di ATS, ultima quella di impedire i tamponi agli asintomatici, compresi i familiari dei positivi. E, purtroppo per noi lombardi, la lista dei fallimenti sarebbe ancora molto lunga.
Davanti a tutto questo continueremo ad essere in prima linea, al fianco delle cittadine e dei cittadini, per denunciare le gravi mancanze di Fontana e della sua giunta, e chiedere un cambio di passo.
Saranno settimane complesse anche per la nostra comunità: non potremo ritrovarci nei circoli, organizzare momenti pubblici dal vivo o gazebo per ascoltare e incontrare le persone.
Però, ne sono certa, continueremo ad esserci e a fare politica con gli strumenti che ce lo consentono, attraverso i social network, le piattaforme digitali disponibili, le telefonate e i tanti progetti che sapremo mettere in campo per continuare a essere punto di riferimento non solo nel dibattito e nel confronto politico, ma anche al fianco di chi fa più fatica e non deve essere lasciato solo.
Proprio in un momento come questo, di così grave incertezza, paura e anche rabbia, insieme possiamo continuare a fare la differenza. Al fianco delle persone, delle loro paure e delle loro speranze.
Per qualunque cosa conta su di me e su tutto il PD Milano Metropolitana.
Silvia Roggiani
Segretaria PD metropolitano
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