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Il confronto rifiutato da Squeri


Avevo deciso di non scrivere nulla riguardo al rifiuto del candidato Francesco Squeri di partecipare al confronto pubblico tra candidati, che abitualmente viene presentato dal direttore del quotidiano “il cittadino” nella maggior parte dei comuni al voto della nostra zona, ma le sue dichiarazioni fuorvianti e strumentali di questa mattina mi hanno spinto a fare questa riflessione.


1. Innanzitutto voglio sottolineare che non fa parte del mio carattere entrare in polemiche sterili, non l’ho mai fatto in questi anni e chi mi conosce personalmente sa che ho un carattere positivo, che rifiuta i conflitti. Ho sempre preferito il dialogo allo scontro, e la prova più significativa è sotto gli occhi di tutti. Nei mesi scorsi il Comune di San Donato ha registrato lo straordinario successo di veder approvato il proprio PGT a larghissima maggioranza, quasi all’unanimità. È stato un lunghissimo lavoro di condivisione e mediazione, che ho condotto personalmente e che ha permesso alla città di avere uno strumento utile, funzionale, partecipato, per molti anni. Una vera soddisfazione per me.


2. Il confronto pubblico rifiutato dal candidato Squeri sarebbe stata l’occasione ideale, per le persone indecise e per tutte e tutti i sandonatesi, di capire quali sono le differenze che ci caratterizzano e qual è il candidato che vogliono vedere alla guida della propria città nei prossimi 5 anni. Non ci si comporta così, passi la mancanza di rispetto nei miei confronti, ma con questo rifiuto il candidato Squeri ha mancato di rispetto ai lettori del quotidiano “il cittadino” e soprattutto ai cittadini sandonatesi, perchè li ha privati arbitrariamente di un dibattito utile, in un ambiente pubblico e neutrale.


3. “L’alternativa credibile”, della quale parla il candidato Squeri riferendosi evidentemente a se stesso, deve essere dimostrata dai fatti, e non soltanto a parole. Evidentemente questa alternativa non è poi tanto così efficace se un confronto pubblico, di fronte ai cittadini, crea tanti timori.


4. I candidati che, grazie alla fiducia dei cittadini e delle cittadine, riescono ad arrivare al ballottaggio non dovrebbero avere la possibilità di decidere se accettare o rifiutare un confronto pubblico; nel momento in cui si decide di candidarsi ad essere Sindaco si sceglie di consegnare la propria vita pubblica ai cittadini. Il candidato Squeri non può continuare a sottrarsi ai suoi doveri di candidato con la scusa di essere “il cambiamento”, è troppo comodo. Ci sono delle regole minime di buonsenso e rispetto da seguire, altrimenti non ci si candida a fare il Sindaco, anche perchè è un impegno che dura 5 anni.


Sono molto dispiaciuto che il candidato Squeri abbia rifiutato di incontrarmi pubblicamente. Quando ci si nega a un sano confronto democratico è sempre un sintomo negativo. Io resto sempre a disposizione di tutti, del quotidiano “il cittadino”, dei cittadini e delle cittadine sandonatesi, e anche del candidato Squeri, nel caso decidesse di cambiare idea.

Mi trovate ogni giorno presso il mio comitato elettorale in Via della Libertà 60, oppure in giro per tutta la città, insieme alle persone, insieme alla città.


Gianfranco Ginelli, candidato sindaco

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