Riqualificare lo spazio ex-mensa dell’omnicomprensivo
L’Omnicomprensivo di via Martiri di Cefalonia è uno dei simboli di San Donato. E’ frequentato da più di 3.000 studenti, è un punto di riferimento per molti giovani dei comuni vicini, tra cui Milano.
Proprio accanto all'entrata vi è un grande edificio, circa 1.000 mq, una volta adibito a mensa ma abbandonato da ormai quasi vent'anni. Col tempo si è riempito di arredi scolastici da smaltire ammassati alla rinfusa, quindi studenti, docenti, cittadini che entrano nell'istituto si trovano davanti un triste esempio di spreco di spazi e di degrado.
Nota una nostra iscritta: «L’anno scorso sono stata commissaria d'esame al liceo Primo Levi. Uno dei documenti proposti per la prima prova terminava con la frase: "Va molto di moda, oggi, citare l’ispirata (e vagamente deresponsabilizzante) sentenza di Dostoevskij per cui 'la bellezza salverà il mondo?': ma, come ammonisce Salvatore Settis, «la bellezza non salverà proprio nulla, se noi non salveremo la bellezza” (Tomaso Montanari). Mi colpiva il confronto tra questo concetto sottoposto all'analisi degli studenti e la ‘bruttezza’ che gli studenti vedevano ogni mattina entrando a scuola».
Ora finalmente si sta delineando una soluzione molto interessante e ambiziosa. Il Comune di San Donato e la Città Metropolitana di Milano hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la riqualificazione della struttura dell’ex-mensa, con la prospettiva di creare un hub multifunzionale che dia concretezza alle politiche per il protagonismo giovanile e che diventi un punto di riferimento per i cittadini che abitano nella zona e non solo, visto che all'interno dell'Omnicomprensivo ci sono palestre molto frequentate da varie associazioni sportive in orario extrascolastico. L'intesa ha dato vita a un gruppo di lavoro, “È per dare spazio alle idee”: https://esserex.it/
Il progetto è iniziato a settembre 2019, con questionari e focus group che hanno coinvolto circa 800 persone tra studenti, docenti, cittadini, per rilevare bisogni e raccogliere suggerimenti. Le risposte si sono focalizzate soprattutto sull'esigenza di spazi per mangiare, studiare, confrontarsi, lavorare, svolgere attività ricreative. È da ricordare che all'interno dell'atrio dell'Omni esiste un altro grande spazio inutilizzato, dove fino a qualche anno fa si trovava il bar della scuola.
L'emergenza Covid ha poi obbligato a rimodulare alcuni punti del percorso: dall'8 al 13 giugno si è svolto hackathon (“attività partecipativa di breve durata, in cui le persone si riuniscono per risolvere alcuni particolari problemi della vita reale, in una competizione amichevole e leale), aperta a tutti, nel corso della quale i partecipanti - divisi in squadre e affiancati da professionisti di progettazione sociale, sviluppo di start up, progettazione e design - hanno creato proposte per la riqualificazione dell'ex mensa. A conclusione dell’evento, ciascun lavoro è stato valutato da una giuria composta da rappresentanti dei promotori del progetto, i quali hanno selezionato un’idea che verrà affidata a un team di esperti per una progettazione tecnica più approfondita.
Il percorso prevede anche un coinvolgimento delle aziende del territorio in quanto ripartire significherà ripensare gli spazi degli uffici, delle fabbriche, delle scuole; ripensare le modalità di lavoro, la mobilità urbana. Ripensare i luoghi della socialità, dell’istruzione, della formazione. Gli spostamenti dovranno ridursi e le persone saranno più attente alla qualità della vita e al dinamismo del comune in cui abitano. Anche le città a vocazione residenziale dovranno perciò ripensarsi, in modo da offrire servizi e infrastrutture che rispondano ad un incrementato bisogno di “vivere” il quartiere, il comune, il territorio.
E questa è un'ottima occasione perché “ripartire dai giovani” non rimanga solo uno slogan. Ripartiamo dai nostri studenti, che hanno affrontato con senso di responsabilità le difficoltà del lockdown, per diversi aspetti per loro più gravose che per gli adulti, che hanno sperimentato quanto sia loro mancato uno spazio per ritrovarsi tutti i giorni con compagni e insegnanti, che sono stati felici ed emozionati di tornare a scuola anche soltanto per il colloquio dell'esame di Stato.
«Dopo la pausa forzata legata al picco dell’emergenza sanitaria – ha detto l’Assessore al Protagonismo giovanile Francesco De Simoni (nella foto) – è quanto mai necessario riprendere a ragionare sul futuro della nostra città. Per farlo, è doveroso dare voce ai giovani di oggi, che saranno i protagonisti degli anni a venire. Grazie a questo e ad altri progetti daremo spazio ai giovani per renderli protagonisti della ripartenza e del futuro della vita della nostra città».