Italiani: tifosi e tuttologi
Noi italiani ci trasformiamo spesso da tifosi in allenatori, ci piace in modo particolare sostituirci a chi ha la responsabilità di guidare la squadra, ci sentiamo tutti allenatori, anche se il più delle volte siamo spettatori che spesso non praticano alcuno sport.
E così oggi ci scopriamo tutti esperti di mobilità e di problematiche legate alla sosta, pronti a dare indicazioni che fanno impallidire studi, elaborazioni programmatiche ed analisi sul campo fatte da chi in anni di lavoro e di esperienza maturata ha costruito professionalità e sviluppato competenze su questi problemi.
Visto che l’argomento “tiene banco” ci tocca però ancora una volta mettere i puntini sulle “i”… Non piacerà ai soliti noti, per i quali noi del PD sandonatese abbiamo torto a prescindere, siamo soliti prendere lucciole per lanterne, non ci confrontiamo, siamo antidemocratici…e via dicendo.
Al di là dell’ironia (consentitela anche a noi) un po’ di storia e di cronologia degli eventi, un po' di informazione e di memoria storica è bene recuperarla, giusto per capire di cosa stiamo parlando e da quanto ne parliamo. Partiamo da qui: il Comune di San Donato Milanese è dotato di PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano), approvato il 30.10.2011 quale allegato al PGT (Piano di Governo del Territorio).
A maggio 2015 (duemilaquindici) la Giunta Checchi avvia il lavoro di studio, elaborazione e progettazione del “Piano Particolareggiato della Sosta” che, prendendo come base di riferimento il PGTU, si focalizza in una analisi di dettaglio per quelle zone individuate critiche per la sosta. Vorremmo sommessamente fare notare che nessuno ha mai detto che l’indagine riguardava tutta la città, anche perché è tutto scritto nei documenti pubblici prodotti, dei quali consigliamo sempre la lettura.
Ad aprile 2016 (duemilasedici) il Piano Particolareggiato della Sosta viene approvato dalla Giunta.
A maggio 2016 (duemilasedici) viene portato in Consiglio Comunale (discusso e approvato dal Consiglio Comunale) il “Documento di Indirizzo per le Politiche di Mobilità Sostenibile”. Quest’ultimo documento è stato preceduto da momenti di presentazione e condivisione con i vari portatori di interesse (stakeholders) e nel merito sono stati raccolti i contributi pervenuti da parte di cittadini e associazioni che sono stati recepiti nella redazione del documento definitivo.
Si è quindi discusso, ci si è confrontati, si sono integrati i documenti, sono stati portati in Consiglio Comunale e in quel contesto dopo ampia discussione sono stati approvati.
In tutti questi documenti, a partire dal 2015, (sì dal duemilaquindici) si parla dell’introduzione della sosta a pagamento; che molte delle forze politiche di opposizione presenti in consiglio comunale, non se ne siano accorte lascia perplessi.
Ci fermiamo qui, tralasciamo il fatto che siamo circondati da amministrazioni di altro colore politico che la sosta a pagamento ce l’hanno e se la tengono stretta, nessuno polemica, continuiamo a sostenere che questa scelta non ha colore politico e invitiamo tutti in questa epoca dove si tocca solo la “superficie” delle cose, a leggere i documenti, tutti e dall’inizio alla fine. Sono pubblici.
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“Una città moderna deve favorire una mobilità sostenibile ed ecologica, in grado da un lato di rispondere alle esigenze di spostamento e dall’altro di tutelare la salute, riducendo l’inquinamento ambientale, il traffico urbano e aumentando la sicurezza stradale.
Gli elementi di cultura della mobilità che la nostra Amministrazione intende promuovere sono una nuova visione della mobilità integrata che punta alla diminuzione del traffico privato, ad un incremento del trasporto pubblico e alla promozione delle forme di mobilità “dolce” alternative.”
Cit. dal DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE – SETTEMBRE 2015 QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO