Mi iscrivo perchè dipende da me

La campagna di tesseramento di quest'anno mette al centro i protagonisti e le storie di chi si impegna concretamente, di chi si mette in gioco.

Anche la nostra Nadira ha messo la faccia per questa campagna, perchè sa che la diversità può diventare un’eccezionale risorsa, ma anche motivo di paura e divisione se lasciata nelle mani delle destre e dei populisti.

La vera sfida oggi, però, non è convincere Nadira. La vera sfida oggi è metterci nei panni di chi nella politica non ci crede più, di chi non va più a votare o di chi subisce il fascino effimero di soluzioni demagogiche e superficiali.

A chi dice che nulla cambia mai, che la politica è tutta uguale, abbiamo il dovere di rispondere non solo che non è vero, ma mostrargli quello che siamo e ciò per cui ci impegniamo.

Apparteniamo ad una comunità reale, e non virtuale, che decide e partecipa, che riempie i teatri. Una comunità che è capace di coinvolgere 60mila persone, in un freddo weekend di febbraio, che scelgono il loro futuro sindaco. Non come qualcuno che organizza primarie fasulle per mascherare investiture calate dall’alto, dove “l’uno vale uno” diventa uno vale unico e le decantata democrazia diretta – o dal basso come amano definirla da quelle parti – si scontra con la realtà e diviene imbarazzo e inadeguatezza.

Alla base della mia azione politica c’è sempre stata una domanda: cosa posso fare per migliorare le cose? Oggi mi iscrivo perché voglio continuare a impegnarmi per la mia città, Milano, la metropoli che non si arrende, che si rigenera, che non ha paura di cambiare. Io mi iscrivo perché è da qui che voglio ripartire.